Un bando da tre milioni di euro per i beni confiscati alla criminalità

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La quinta edizione del “Bando beni confiscati”, finanziata dalla Fondazione Con il Sud con tre milioni di euro, si rivolge alle organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Si pone l’obiettivo di valorizzare i beni confiscati alle mafie con iniziative di natura sociale, culturale ed economica sostenibili nel tempo, in grado di contribuire allo sviluppo socioeconomico del territorio circostante e alla riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
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Il bando si rivolge a partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti potranno essere coinvolti, inoltre, il mondo delle istituzioni, della scuola, dell’università, della ricerca e delle imprese. I partenariati dovranno dimostrare l’effettiva disponibilità del bene confiscato per almeno 10 anni dalla data di scadenza del bando.
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L’iniziativa si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore impatto sul territorio di intervento e la successiva rimodulazione, volta ad arricchire la proposta e a chiarire eventuali aspetti critici rilevati nella fase di valutazione. Il bando, pubblicato sul sito della Fondazione (www.fondazioneconilsud.it), scade il 14 settembre 2023 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.
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Negli ultimi 13 anni la Fondazione ha contribuito a valorizzare 86 beni confiscati (54 fabbricati; 14 terreni; 17 terreni con fabbricato rurale e un natante) per un totale di oltre 1,8 milioni di metri quadri riqualificati. I beni immobili confiscati complessivamente destinati sono oggi oltre 19.800, di cui il 65% è localizzato nelle regioni del Sud e circa il 58% è destinato a finalità sociali. Se negli anni ’90 i beni immobili destinati annualmente nelle regioni del Sud non superavano le cento unità, negli ultimi due anni si è arrivati a destinare ben 2.500 beni, di cui oltre 1.500 a scopi sociali.
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Un ulteriore passo avanti verso il riutilizzo sociale dei beni confiscati è stato fatto con la legge n.161 del 17 ottobre 2017, che ha previsto la possibilità di assegnazione diretta dei beni confiscati da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità – Anbsc a enti non profit. A tal proposito, nel luglio 2020, l’Anbsc ha pubblicato il primo bando nazionale per l’assegnazione di oltre 1.400 lotti confiscati in via definitiva ad enti del terzo settore. Al termine delle attività istruttorie, tuttavia, ne sono stati assegnati solamente 260 per la realizzazione di 68 progetti. Di questi, meno della metà riceveranno un contributo, fino ad un massimo di 50mila euro, per la realizzazione delle attività progettuali proposte, importo insufficiente a garantire un’efficace gestione dei beni.

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