La Rete di solidarietà con il popolo saharawi ha avviato una raccolta fondi a favore della gente del Sahara occidentale. La Rete, dal 2020, si occupa e opera coordinando in Italia i progetti di solidarietà e cooperazione internazionale di molte associazioni impegnate a supporto della popolazione saharawi, alcune delle quali con esperienza pluridecennale. Gli obiettivi ruotano attorno al diritto all’autodeterminazione dei popoli (basato sulla Risoluzione Onu n. 1514 del 1960), all’applicazione del diritto internazionale e al rispetto dei diritti umani.
La Rete lancia un appello per poter realizzare finalmente, dopo 3 anni, l’accoglienza dei bambini saharawi in Italia. Il ritorno della guerra e la pandemia Covid-19 hanno aggravato ulteriormente le condizioni umanitarie dei rifugiati saharawi e di chi subisce quotidianamente la violazione dei diritti umani in quei territori, occupati illegalmente dal Marocco. Il movimento di solidarietà fa un accorato appello a quanti hanno a cuore la solidarietà internazionale, per far tornare quest’anno nel nostro Paese “i piccoli ambasciatori di pace Saharawi.
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In questi anni di pandemia, il movimento italiano ha cercato di sostenere il popolo saharawi attraverso un ponte fatto di donazioni e cure per i più vulnerabili, garantendo un’accoglienza alternativa in loco per i bambini negli accampamenti saharawi nel sud dell’Algeria. Tuttavia, l’accoglienza ha bisogno della vicinanza tra le persone solidali, è fatta di contatto umano e di soluzioni in tempi brevi per le problematiche di salute in età pediatrica che, nel contesto dei campi, non sono risolvibili. L’accoglienza serve anche per far tornare a casa un bimbo con una prospettiva di vita diversa, quando si interviene sulla vista, su problematiche operabili solo con la tecnologia medica avanzata, sulle possibili allergie (per esempio la celiachia) che possono condizionare il percorso di crescita di un bambino e altre problematiche sanitarie qui più facilmente risolvibili.
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«L’Italia dal 1982, nei mesi di luglio e agosto, accoglie circa 300 bambini saharawi all’anno», spiega una nota della Rete. «È un programma fatto di cure mediche, scambio culturale, affetto e tanti giochi, è un rapporto consolidato, diretto, tra chi dona e chi riceve. I saharawi dicono: “Il peso diviso tra tutti diventa piuma”. A coloro che hanno sempre aiutato i saharawi va la nostra profonda gratitudine e stima. Purtroppo, la situazione dei saharawi è solo peggiorata: facciamo un appello per continuare, a piccoli passi, ad accompagnare i saharawi nell’attesa d’una soluzione degna, giusta, conforme con il diritto internazionale, che sia all’altezza del sacrificio sofferto da parte dei saharawi. Grazie alla collaborazione delle associazioni presenti sul territorio stiamo cerando di fare arrivare un volo charter, ma anche in considerazione dell’emergenza Ucraina, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e tutte». Informazioni e chiarimenti possono essere chiesti inviando una mail al seguente indirizzo: info@retesaharawi.it. L’Iban di riferimento presso la Banca Etica è: IT45I0501812800000017039140 (causale CONTRIBUTO ACCOGLIENZA 2022).