Lettera aperta di Coi al presidente del Consiglio comunale di Sassari

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«Gent.mo Presidente Murru, ringraziandola per il lodevole interesse rivolto alle sorti del volontariato sardo, mi permetto di manifestarle alcune puntualizzazioni nel merito». Inizia così la lettera che Lucia Coi, presidente pro tempore del Centro servizi per il volontariato del Terzo settore della Sardegna, attualmente gestito da una organizzazione chiamata Css (Centro servizi Sardegna), ha inviato al presidente del Consiglio comunale di Sassari, Maurilio Murru.
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Coi ha sottolineato che il Css è costituito «dal sodalizio di 15 enti, tra i quali compaiono le rappresentanze regionali dei più importanti coordinamenti nazionali, capillarmente radicati nei territori. Per farsi un’idea del nutrito gruppo che costituisce la nostra base sociale, cito solo alcune tra le reti con un maggiore numero di soci e la più estesa dislocazione territoriale: Uisp, Aido, Anpas, Acli, Arci, Legambiente, Auser e Rete Sarda Diabete, comprendenti una compagine di 489 soci indiretti e circa 70mila volontari. Secondo quanto disposto dal nuovo codice del Terzo settore, la funzione dei Csv (Centri di servizio per il volontariato) è finalizzata a erogare servizi di supporto tecnico, formativo e informativo per promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari negli enti del Terzo settore (Ets). Tuttavia, in Sardegna per oltre 20 anni si è palesemente confuso il ruolo di supporto del Csv con quello di rappresentanza del volontariato, funzione innegabilmente ricoperta solo dalle reti identitarie».
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«Possono essere accreditati come Csv – prosegue Coi nella lettera – gli Ets costituiti in forma di associazione riconosciuta e la cui base associativa è composta da organizzazioni di volontariato (Odv) e da altri enti del Terzo settore, esclusi quelli costituiti in forma societaria. Da questo si evince che il ruolo di ente gestore non è e non deve considerarsi un diritto acquisito, come erroneamente sostenuto dal precedente ente gestore da lei sostenuto, legittimamente escluso da due manifestazioni di interesse (nel 2019 e nel 2021) per mancanza di requisiti, come insindacabilmente confermato da due Tribunali amministrativi del Lazio e della Sardegna».
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«L’argomento – conclude Coi – è complesso e capisco che possa essere molto più facile semplificare i fatti avvenuti dal 2019 a oggi come complotti a danno del volontariato della Sardegna. Le sentenze dei Tar Lazio e Sardegna sono pubbliche e forse varrebbe la pena, soprattutto per chi ha tanto a cuore le sorti del Terzo settore della Sardegna, che si leggessero con attenzione per capire come sono avvenuti i fatti e quale sia realmente la situazione del Csv. Salutandola cordialmente e certa della sua onestà intellettuale e della sua sete di giustizia e legalità, ci rendiamo disponibili a fornirle ulteriori chiarimenti».

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