L’Istat ha presentato i primi dati del Censimento permanente delle istituzioni non profit. Non mancano le sorprese: tra il 2015 e il 2020 in Italia è stato registrato un inatteso calo del 15,7% dei volontari. In compenso, sono aumentati del 10% i dipendenti che lavorano nelle istituzioni non profit censite. Sarà certamente interessante vedere i prossimi dati, quelli relativi alla situazione per singola regione. Tuttavia, a sentire le voci che giungono da varie parti del nostro Paese, sembrerebbe che la tendenza sia piuttosto generalizzata. Viene da chiedersi perché, anche se hanno certamente inciso i fatti del 2020, quando la pandemia (in particolare il lockdown e le successive restrizioni) hanno ristretto al lumicino le prestazioni dei volontari, fatti salvi alcuni ambiti specifici che non potevano fermarsi per garantire i servizi alla popolazione.
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La rilevazione campionaria (la seconda realizzata sul settore non profit) ha coinvolto 110mila istituzioni, più o meno un terzo dell’intero panorama nazionale, con un tasso di risposta del 61%. Al 31 dicembre 2020 le istituzioni non profit attive in Italia erano 363.499 e hanno impiegato 870.183 dipendenti e 4.661.270 volontari (per il 57,5% uomini e per il 42,5% donne). Il numero delle organizzazioni nello stesso periodo è aumentato dell’8,1%.
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Le istituzioni non profit italiane hanno una distribuzione territoriale affatto bilanciata: oltre il 50% è attivo al Nord, il 22,2% al Centro, il 18,2% al Sud e appena il 9,4% nelle Isole. Il 57,2% dei dipendenti è impiegato nelle regioni settentrionali, soltanto il 20% nel Mezzogiorno. In netta maggioranza le associazioni (85,2%), seguono le istituzioni non profit con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (4,1%) e le Fondazioni (2,3%).
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Il settore di attività prevalente è quello dello sport (32,9%), seguono le attività culturali e artistiche (15,9%), le attività ricreative e di socializzazione (14,3%), l’assistenza sociale e la protezione civile (9,9%). Differente la situazione relativa alla distribuzione del personale dipendente, che è concentrata in pochi settori: su tutte l’assistenza sociale e la protezione civile (48,4%), poi a ruota istruzione e ricerca (15,0%), sanità (11,9%) e sviluppo economico e coesione sociale (11,4%).
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Nel corso del 2023 verranno rilasciati i dati definitivi del Censimento in base al Registro statistico delle istituzioni non profit, aggiornato al 31 dicembre 2021.