Il Centro Servizi Sardegna esprime la solidarietà del mondo del Terzo settore e del volontariato sardo alla Prociv di Quartu Sant’Elena, la cui sede nei giorni scorsi è stata gravemente danneggiata da ignoti. «Siamo vicini agli associati e al direttivo della Prociv, e comprendiamo lo stupore e il dispiacere che stanno provando in questo momento», è il commento di Lucia Coi, presidente del CSS Sardegna. «È decisamente molto più difficile, invece, comprendere le motivazioni di un raid compiuto nei confronti di un gruppo di persone che, in forma del tutto gratuita e con grande generosità, da 40 anni sono al servizio della comunità quartese, e non solo»
Alice Puddu durante un intervento
.t«Apprendiamo che i danni, ad una prima conta, ammonterebbero a non meno di 60mila euro: una cifra enorme, per una realtà del genere, che ora si trova con ambulanze, mezzi di soccorso, un gruppo elettrogeno, computer e motopompa fuori uso, e per giunta privata di un defibrillatore e apparecchiature radiotrasmittenti», prosegue Coi. «Che si tratti di un atto vandalico o di una vendetta, non spetta a noi dirlo: lo accerteranno le autorità preposte. Resta la viltà di chi ha compiuto questo gesto ignobile che, di fatto, priva un importante territorio della nostra Isola delle preziose attività di volontariato svolte con professionalità e massimo impegno dal personale della Prociv di Quartu, in particolare sul fronte degli incendi. Tutto questo è accaduto, lo sottolineo, in un delicato periodo dell’anno, quando migliaia di operatori sono ancora al lavoro nel contrasto alla piaga dei roghi. Abbiamo già contattato la presidente Alice Puddu, garantendole il massimo supporto a tutti i livelli. Ci adopereremo in tutti i modi per consentire agli amici della Prociv una pronta ripresa delle attività».
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Uomini e mezzi di soccorso della Prociv Quartu
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«Non ci resta che aspettare, al momento siamo costretti a bloccare tutte le attività perché sono fuori uso le ambulanze e altri mezzi di soccorso e dell’antincendio», commenta Alice Puddu, presidente della Prociv Quartu. «Hanno portato via un defibrillatore e alcune radio ricetrasmittenti, danneggiato due pompe idrovore da seimila e tremila litri, tra le più potenti in uso nelle associazioni di protezione civile che operano in Sardegna. Per fortuna non hanno toccato un tendone da 500 posti che utilizziamo in occasione delle emergenze più importanti. Ci fa piacere sapere di non essere soli. A noi basta avere i soldi sufficienti per ripristinare i mezzi danneggiati e acquistare le attrezzature che ci sono state sottratte, oltre ai kit di soccorso che sono ormai inservibili. Di sicuro, non ci faremo intimidire da un episodio delinquenziale compiuto da poche persone».
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Operatori Prociv a Olbia (alluvione 2013)