«L’emergenza sangue ha ormai raggiunto livelli senza precedenti, e non solo a causa delle numerose e contingenti emergenze. Apprendiamo quotidianamente dagli organi di stampa, dalle tv e dal web, i continui e sporadici appelli alla donazione del sangue che si susseguono da parte di una miriade di soggetti che, pur avendo grande rilevanza mediatica, portano minimi benefici al sistema regionale di raccolta. Avis in Sardegna rappresenta circa 40.000 soci e nel 2021 ha garantito al sistema quasi 55.000 donazioni (di cui quasi 40.000 provenienti dalla raccolta itinerante), a fronte di una raccolta complessiva su base regionale di 81.000 e di un fabbisogno di circa 108.000 sacche di sangue, numeri che dimostrano il ruolo fondamentale della nostra associazione nel sistema trasfusionale regionale. Numero di donazioni che potrebbe aumentare, che si scontra però con le difficoltà ormai croniche del sistema sanitario regionale». Lo afferma in una nota il presidente di Avis regionale, Vincenzo Dore.
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«A fronte della grande generosità dei Sardi a donare e dell’impegno quotidiano di Avis per la fidelizzazione, la gestione e l’accoglienza dei donatori», prosegue Dore, «molte sono anche le problematiche che intervengono nell’accoglienza dei donatori e nella lavorazione del sangue raccolto. Problematiche e limiti che sono sempre state evidenziate presso tutte le sedi istituzionali, quali il personale medico e paramedico di gran lunga insufficiente dai Centri trasfusionali, le forti limitazioni dei giorni e degli orari di prelievo presso le strutture trasfusionali pubbliche e nelle raccolte organizzate dalle sezioni comunali e provinciali, la gestione dei limiti di prenotazioni legate alle norme di sicurezza anti-Covid, la frequente difficoltà nel programmare delle raccolte aggiuntive rispetto ai calendari concordati tra i Centri trasfusionali e le varie provinciali Avis, causati dalla consistente carenza di tecnici di laboratorio deputati alla lavorazione del sangue. È evidente come queste criticità portino all’attuale situazione di emergenza sangue. È fondamentale che i donatori vengano messi nelle condizioni di poter compiere il loro gesto agevolmente e senza tutti quei limiti che ormai troppo spesso rendono complicato il loro impegno».
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«Avis – conclude il presidente Dore – conferma la sua massima disponibilità a collaborare con il sistema sanitario in tutte le sue articolazioni, a proseguire con il contributo volontario di tutti i soci e di centinaia di dirigenti nelle attività di fidelizzazione, gestione e accoglienza dei donatori, di raccolta del sangue, ma sottolinea come non sia più accettabile che gli altri attori del sistema trasfusionale regionale non assicurino un maggiore impegno e considerazione per risolvere questa grande emergenza. Avis ringrazia i tanti donatori che in questo periodo di grandi difficoltà hanno confermato la loro generosità, sottolinea la vicinanza a tutti i pazienti che stanno vivendo momenti di oggettiva preoccupazione per il futuro e rivolge un accorato appello alla donazione di sangue a tutte le persone che ne hanno la possibilità e che non lo hanno ancora fatto».