A Iglesias un corso di alfabetizzazione digitale per anziani e richiedenti asilo

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È stato presentato alla sala “Remo Branca” di Iglesias il progetto “Social”, coordinato da Casa Emmaus società cooperativa sociale. Si tratta di corsi di alfabetizzazione digitale dedicati ad anziani e richiedenti asilo. La proposta è nata da un’attenta analisi dei principali problemi che colpiscono le fasce più deboli della popolazione, mission originaria della cooperativa, e da una condivisione di intenti e obiettivi con la Chiesa Battista, che ha sostenuto il progetto (l’unico in Sardegna).
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Partendo da questo bisogno e accostandolo alle scadenze e tempistiche legate alla cittadinanza digitale, Casa Emmaus ha pensato di ideare un intervento di supporto sociale per facilitare la comprensione di alcuni meccanismi legati alla digitalizzazione, rendendo nel contempo le persone autonome e pronte anche, in un’ottica di muto aiuto, a supportarsi a vicenda. Oltre alla cooperativa sociale che coordina il progetto, sono stati coinvolti il Comune di Iglesias (con l’assessorato alle Politiche sociali), la Consulta degli Anziani della città di Iglesias e il “Techlabkids”, associazione specializzata nell’alfabetizzazione informatica. I corsi partiranno nel mese di gennaio e si svolgeranno nell’aula informatica dell’Informagiovani, in via Argentaria ad Iglesias.
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Alla presentazione hanno partecipato l’assessora alle Politiche sociali e giovanili del Comune di Iglesias, Angela Scarpa, il presidente della Consulta anziani Antonio Achenza, il formatore del corso Giancarlo Orrù, l’ideatrice del progetto Maria Giovanna Dessì e gli educatori di Casa Emmaus, Marco Corrias e Carla Pinna, oltre a coloro che parteciperanno al corso (appartenenti alla Consulta anziani e al progetto di accoglienza Sai Ord 105 del Comune di Iglesias, provenienti da Afghanistan, Ucraina e Siria).
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Per l’assessora Scarpa «si tratta di un’importante occasione che mette a valore la rete costruita in questi anni e promuove una piena fruizione dei diritti di tutti i cittadini, soprattutto di quelli esclusi dal processo di digitalizzazione. I gruppi classe saranno misti (parte di anziani e parte di beneficiari di protezione internazionale): infatti tra gli obiettivi di progetto, oltre alla trasmissione di contenuti legati alla cittadinanza digitale, c’è soprattutto l’inclusione».
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L’obiettivo finale è di fare in modo che qualche partecipante decida di diventare tutor di comunità e mettersi a disposizione gratuitamente di altri cittadini che hanno necessità di informazioni su come accedere ad alcuni servizi legati alla cittadinanza digitale. I partecipanti saranno 10 per turno (5 anziani e 5 aventi diritto di protezione internazionale). «Per noi si tratta di un progetto importante perché porta l’innovazione nel sociale, sotto diversi punti di vista: nei contenuti, nella metodologia e anche nel coinvolgimento», sottolinea Maria Giovanna Dessì.
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