Avevano bisogno di incanalare il loro dolore e trasformarlo in amore. E per farlo hanno fatto proprio il desiderio della loro piccola Giulia, scomparsa a soli 10 anni a causa di un tumore al cervello: quello di aiutare il prossimo e, in particolare, i bambini meno fortunati. La mamma e il papà della piccola, con l’Associazione da loro fondata (Il sogno di Giulia Zedda Odv), hanno consegnato al reparto di Pediatria dell’Aou di Sassari alcuni mobili utili ad arredare una stanza di degenza. A ospitare i nuovi arredi non è però una stanza qualsiasi del reparto al secondo piano del Materno infantile, bensì la stanza 1, cioè quella che in diverse occasioni ha ospitato proprio la piccola Giulia.
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La donazione rappresenta, per i genitori della bimba, un ringraziamento nei riguardi della struttura diretta dal professor Roberto Antonucci. «Siamo stati accolti come in una famiglia e ci hanno fatto sentire bene», spiegano Eleonora Galia e Alfio Zedda. «La nostra Giulia ci ha insegnato tanto, anche ad avere fede in modo diverso, autentico».
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La storia di Giulia è commovente. La mamma la racconta anche sulla pagina di Facebook dedicata alla figlia, venuta a mancare nel maggio del 2018. Un racconto che parte dai primi sintomi e passa per l’impietosa diagnosi, i primi interventi chirurgici e i consulti in diverse strutture sanitarie, anche nella penisola, sino all’ultimo saluto. Una storia che la signora Eleonora ha raccontato anche nel libro “Volevo vivere a colori, la storia di mia figlia Giulia”.
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La “sua” stanza, la numero 1, adesso dispone di nuovi arredi colorati: un armadio, un tavolo, due sedie, due poltrone letto, un comodino con vassoio girevole e un televisore 32 pollici. È davvero accogliente, e lo sottolinea anche il direttore della struttura di Pediatria. «Vi ringraziamo per il vostro gesto – ha detto il professor Antonucci ai familiari di Giulia – perché in questo modo contribuite alle esigenze delle strutture ospedaliere come la nostra».
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L’Associazione, che ha sede a Cagliari, ha donato anche alcune copie di un piccolo giornale a colori che ricorda Giulia, nato per essere colorato dai bambini ricoverati in ospedale. Sulla scia del desiderio della piccola di aiutare il prossimo, Eleonora e Alfio hanno creato tanti altri progetti. A cominciare da Kaleidos, attraverso il quale raccolgono fondi per acquistare arredi da donare agli ospedali; quindi Un gancio in mezzo al cielo per aiutare le famiglie in difficoltà economica che devono ricorrere a cure mediche specialistiche nella penisola. E, ancora, Attraverso le emozioni, un progetto rivolto ai fratelli dei bambini malati di tumore e che vede il coinvolgimento di quattro psicologhe. Infine, il progetto per la promozione della donazione del cordone ombelicale e del midollo osseo. A questi poi si aggiunge il progetto Abiti da sposa (ne hanno già raccolti 19, compresi abiti da cerimonia, scarpe e accessori donati dall’atelier delle sorelle Broy di Monserrato), da mettere a disposizione delle neo spose in difficoltà economica. L’Associazione, inoltre, raccoglie materiali per i più bisognosi e abbigliamento per bambini dai 0 ai 14 anni.
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